Area Ex Cartiera. Consiglio Comunale aperto

Consiglio Comunale aperto sull’Area ex Cartiera del 7 marzo è stata un’occasione per informare la cittadinanza sul lavoro politico-amministrativo svolto in questo mandato dall’Amministrazione Comunale e soprattutto per dare voce alle esigenze e alle istanze della cittadinanza e delle associazioni su questo tema. Il nodo risolutivo per consentire il recupero dell’area rimane il punto di equilibrio economico che consenta di definire un intervento concordato tra Comune e operatore privato comproprietario dell’area. Il PGT si limita ad individuare le volumetrie destinate a residenza, attività commerciale ed a servizi dell’area di trasformazione senza dire quali sono i diritti e gli obblighi reciproci dei comproprietari. E’ stato necessario un lavoro di approfondimento svolto dall’Assessorato all’Urbanistica  con tecnici interni ed esterni dal quale è emerso in modo chiaro che suddividendo i volumi previsti dal PGT con il criterio della proprietà delle aree il Comune ha una volumetria maggiore rispetto a quella che gli competerebbe utilizzando l’altro criterio proposto, quello cioè che divide i volumi del PGT in base al volume esistente. Nel primo caso infatti il Comune ha circa il 75% dei volumi del PGT nel secondo caso circa il 55%. Se consideriamo che si tratta di un’operazione stimata nel suo complesso in oltre 20 mln di euro, si può facilmente intuire come non sia indifferente l’applicazione dell’uno o dell’altro criterio. Il criterio della proprietà è certamente quello che un buon padre di famiglia adotterebbe, poiché oltre ad essere previsto dalle norme urbanistiche, consente di valorizzare in modo corretto la proprietà comunale e rispondere alle esigenze della cittadinanza, naturalmente tenendo conto della sostenibilità economica dell’intervento. La nostra cittadina ha necessità di luoghi pubblici qualificati che la rendano più vivibile, le esigenze sono numerose: dalla riallocazione delle attività associative comprese nell’intervento, alla dislocazione di servizi comunali magari di carattere culturale così da consentire la ridistribuzione degli uffici comunali riducendo le spese di affitto che il Comune paga e liberando spazi in piazza che potrebbero essere destinati a esercizi commerciali ed alle necessità evidenziate dalle associazioni culturali. Occorre fare delle scelte tenendo conto delle risorse a disposizione che non consentono di soddisfare le esigenze di tutti, basti pensare che da una stima fatta in termini puramente indicativi, senza dunque lo sviluppo di un progetto preliminare, un edificio di 1.000 mq completo di impianti allacciamenti, arredi ipotetici costerebbe 1.950.000,00€. Quello che il Comune farà nell’immediato è indicato nella delibera  di avvio del procedimento che la Giunta ha approvato lo scorso 28 febbraio e che, non appena esecutiva, sarà comunicata al soggetto privato che potrà manifestare, entro 60 giorni, un suo eventuale interesse ad elaborare con il Comune un Piano Attuativo convenzionato; in assenza di un espresso e specifico interesse l’amministrazione procederà alla redazione del Piano di recupero. Certamente al fine di avere certezze sulle risorse che verranno generate dal Piano è inoltre necessario quanto prima dirimere l’eventuale necessità ed i contenuti degli interventi di bonifica, poiché anche su questo il PGT nulla dice. Stiamo cercando di progettare un intervento di recupero di quest’area che si presenta complesso sotto molti aspetti di natura  amministrativa, giuridica, urbanistica, ambientale e finanziaria ai quali si è prestata poca considerazione in fase di stesura del Piano di Governo del Territorio, approvato in tempi affrettati dalla precedente amministrazione pochi mesi prima delle elezioni del 2008. Ci vuole tempo? Sì, è necessario proprio per definire, affrontare e risolvere tutti quei nodi per lo sviluppo di quest’area che sono stati lasciati irrisolti dal PGT  ma che sono fondamentali per realizzare, dopo 20 anni di attesa, una cosa buona, utile e bella per Bareggio che tutti i cittadini si aspettano!