Chiude lo sportello lavoro: è la scelta giusta?

In occasione della discussione del rendiconto al bilancio riferito all’anno 2021 è stato possibile conoscere i dati più recenti dell’attività dello Sportello Lavoro.

Lo scorso anno gli utenti dello Sportello sono stati 42, i colloqui 68 – prevalentemente donne e nessun laureato – e a fine anno 4 persone seguite dallo Sportello risultavano occupate.  Agli incontri formativi dedicati ai giovani hanno partecipato soltanto 6 persone.

Rispetto all’anno 2020, profondamente segnato dalle misure restrittive per l’emergenza da Covid-19 l’affluenza degli utenti registra un miglioramento. Nel 2020, infatti, allo Sportello si erano rivolti 16 nuovi utenti per un totale di 25 colloqui.

Il servizio dello Sportello Lavoro era attivo dal 2017. Nell’atto con cui la Giunta comunale, in data 30 ottobre 2019 decise di proseguire la sua erogazione fino al 2021 si legge che nel periodo tra settembre 2017 e giugno 2019 lo Sportello di orientamento al lavoro erogò servizi di supporto e orientamento al lavoro a 168 cittadini, registrando solo nel 2019 n. 98 accessi.

Si tratta, si legge sempre nell’atto comunale, di cittadini di età superiore a 40 anni e con basso-medio livello di scolarizzazione, una fascia di popolazione debole e svantaggiata.

Nel 2019, la Giunta aveva ritenuto lo Sportello uno strumento di intervento diretto dell’Amministrazione Comunale di Bareggio nel campo delle politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di sostenere i propri cittadini nell’individuazione e nella realizzazione del proprio progetto formativo e professionale, agevolando in tal modo la ricerca autonoma e attiva di lavoro da parte dell’utenza attraverso personale specializzato in grado di fornire consulenza sugli strumenti e tecniche utilizzati nella ricerca.

Il costo dello Sportello Lavoro a carico del bilancio comunale è stato di 5.117 euro nel 2020 e di 7.400 euro nel 2021.

«Lo Sportello è stato chiuso – commenta il Consigliere comunale della Lista Civica Bareggio2013, Monica Gibillini – l’Amministrazione comunale ha deciso di non proseguire con l’erogazione di questo servizio, in Commissione Finanze lo scorso mese, la scelta è stata giustificata dalla scarsa affluenza dell’utenza.

Chiudere questo servizio proprio ora nella fase post pandemia, di ripresa, basandosi sui dati dei due anni passati segnati dall’emergenza sanitaria da Covid-19 non sembra essere la scelta migliore. Alcuni cittadini ci hanno, peraltro, segnalato l’oggettiva necessità di aiutare le persone a cercare lavoro, anche solo per compilare un curriculum, soprattutto per chi ha un profilo formativo medio-basso.

Pertanto, l’invito all’Amministrazione comunale è di organizzarsi per riattivare almeno per un altro anno questo servizio di aiuto ai cittadini, in modo da svolgere una valutazione meno condizionata dalle misure restrittive della pandemia e informando i cittadini in modo più adeguato sull’esistenza del servizio così da mettere a frutto l’investimento fatto visto che il suo costo a carico del bilancio comunale è assolutamente sostenibile».