Il Comune ignora il Ministero dei Beni Culturali e si appresta a demolire i magazzini nell’ex cartiera con i fondi europei post Covid.

Il 14 luglio l’ufficio tecnico comunale ha aggiudicato la gara che individua un’impresa per realizzare interventi di rigenerazione urbana per la bocciofila e le aree di pertinenza per oltre 1,5 milioni di euro finanziati con i fondi europei per favorire la ripresa economica nel periodo del post Covid.

Tra gli interventi c’è la demolizione dei magazzini comunali per i quali, invece, il 23 marzo scorso il Ministero dei Beni Culturali ha dichiarato l’auspicio affinché gli strumenti urbanistici prevedano il mantenimento di almeno alcune campate, con particolare attenzione alla carpenteria metallica delle centine di sostegno della copertura e alla copertura stessa, la cui sagoma curvilinea risulta avere forte valenza evocativa della presenza dell’attività manifatturiera nel centro urbano.

La concessione edilizia dei magazzini firmata dall’allora Sindaco Garavaglia è datata 28 giugno 1960 per consentire l’ampliamento dei siti di lavorazione della carta.

La scelta dell’Amministrazione comunale di demolire i magazzini anziché utilizzare le risorse della Comunità Europea per ristrutturarli per funzioni sociali ricreative e/o culturali è incomprensibile e contraria ai principi di buona amministrazione per diverse ragioni.

Anzitutto, il programma europeo che finanzia l’intervento prevede esattamente il contrario di quanto sta compiendo la Giunta Colombo. In particolare, prevede il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche attraverso interventi di ristrutturazione edilizia di edifici pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo di servizi sociali e culturali, educativi e didattici, o alla promozione di attività culturali e sportive.

Ad aggravare la scelta della demolizione c’è la cautela espressa dal Ministero dei Beni Culturali totalmente ignorata dalla Giunta tant’è che, nell’atto del 3 maggio scorso, con cui approva il progetto esecutivo non c’è nessuna motivazione sulla scelta di ignorare la cautela.

Inoltre, non c’è un Piano attuativo che possa offrire una visione complessiva e partecipata sul futuro sviluppo dell’area ex Cartiera.

«L’istanza che ho rivolto all’ufficio tecnico comunale per sospendere la demolizione dei magazzini comunali – afferma il Consigliere comunale della Lista civica Bareggio2013, Monica Gibillini – è stata respinta poiché il Piano di Governo del Territorio ammette le demolizioni anche in assenza di una pianificazione complessiva sull’area. Una possibilità che, se portata all’estremo, porterebbe a distruggere gli edifici dell’area senza realizzare alcunché».

«La scelta dell’Amministrazione comunale preoccupa sia in termini politici per la totale insensibilità per il patrimonio storico del nostro paese, sia per l’uso delle risorse dell’Europa.

Eppure, nel programma di mandato del Sindaco si legge Abbiamo scelto di riqualificare il centro cittadino, mantenendo e valorizzando il centro storico e ancora Bareggio è anche riscoperta della sua storia.

Allora l’appello all’Amministrazione è a sospendere la demolizione dei magazzini per ripensarci e attuare il programma di mandato ascoltando gli esperti del Ministero e far sì che questi edifici diventino un bel luogo di aggregazione sociale per ragazzi, famiglie e associazioni che vogliono vivere Bareggio e non solo abitarlo».

Per chi volesse sensibilizzare l’Amministrazione comunale a riqualificare l’area ex Cartiera anziché abbatterla è attiva la petizione on line su change.org

“Preserviamo il centro storico di Bareggio”.